MODELLO TEORICO

“Integrazione un tema dinamico, di movimento, un viaggio verso una terra dove si possono incontrare altre culture, altre persone, altri ambienti.”

– Maria Rosa Madera

L’approccio integrato che la Scuola propone si fonda sulla valorizzazione della relazione terapeutica come luogo di scambio di significati co-costruiti tra paziente e terapeuta e della consapevolezza di quest’ultimo sia sul piano dell’intuizione clinica sia sul piano teorico-pratico. 

 

“Dal punto di vista patogenetico partiamo dal presupposto che le esperienze negative dell’infanzia distorcono il funzionamento della personalità dei pazienti, producendo schemi relazionali inconsci. Molte importanti teorie (Bowlby 1980; Beck 1984; Mitchell 1993; Greenberg 2002; Baldwin 2005) convergono nel porre le tracce di memoria di tali esperienze negative alla base della sofferenza portata dal paziente”. 

– Giorgio G. Alberti

La relazione e l’alleanza terapeutica costituiscono quindi la base sulla quale proporre interventi diversificati e derivati principalmente dalle diverse correnti storiche della psicoterapia (pensiero psicodinamico, teorie cognitive e comportamentali, modelli sistemici e umanistico-esperienziali, psicosomatica), individuando i fattori comuni tra le diverse teorie e le possibilità di incontro su un nuovo terreno.

 

“La variabile della relazione è fertile in diverse direzioni.”

– Chiara Massazza, Emanuele Tomasini

Il lavoro sulla consapevolezza dello psicoterapeuta è centrale durante tutto il quadriennio. Stimolare la capacità critica e la libertà di pensiero degli allievi nel cercare e trovare il proprio modo di agire clinico e non aderire esclusivamente a saperi precostituiti sono elementi cardine del processo di formazione.  È solo con l’armonizzazione del proprio essere e del proprio sentire nell’incontro con la realtà che lo psicoterapeuta può stare all’interno della relazione con il paziente ed essergli di aiuto nel processo di cambiamento, promuovendo anche esperienze emotive correttive.

Relazione e consapevolezza fioriscono se vengono nutrite da una attenta e profonda capacità di ascolto, che sappia accogliere tanto i vissuti, detti e non detti, del paziente, quando tutto ciò che accade anche all’interno del terapeuta e di quanto si genera nell’incontro tra i due durante le sedute e il percorso di psicoterapia.

Le basi dell’integrazione sono indagate a partire dall’individuazione dei fattori comuni nei diversi approcci, il cui approfondimento dal punto di vista teorico e pratico diviene il focus didattico attraverso la considerazione delle variabili che intervengono di volta in volta nell’incontro terapeutico.

 

“Non si può integrare ciò che non si conosce.”

– Maria Rosa Madera

L’integrazione riguarda una capacità di lettura delle dinamiche di transfert e controtransfert e l’utilizzo di metodologie che favoriscano nel paziente lo sviluppo di consapevolezza, padronanza di sé, scelta e assunzione di responsabilità. Citiamo ad esempio: focalizzazione emozionale e sull’esperienza qui e ora, esplorazione ed espressione emotiva, narrazione di sequenze della storia personale con codici diversi, esplorazione dei significati di fantasie e sogni, elaborazione delle esperienze conflittuali ed espressione attiva di nuovi comportamenti.

Considerato l’attuale quadro socio-culturale, particolare attenzione è data ai contesti comunitari poiché lo psicoterapeuta ha la necessità di confrontarsi attivamente e in modo costruttivo con altre figure professionali per meglio integrare e indirizzare la cura del paziente.

 

“La SPIC propone un approccio a misura del paziente e dello psicoterapeuta e tiene conto della rapidità dei cambiamenti sociali e culturali , delle nuove esperienze e delle più attuali richieste di chi necessita di psicoterapia.”

– Maria Rosa Madera

L’apprendimento cui mira la Scuola di specializzazione quadriennale in Psicoterapia Integrata e di Comunità utilizza accanto alle lezioni d’aula frontali, role playing e lezioni con l’ausilio di audiovisivi. Ampio spazio è dato alla riflessine sulle dinamiche personali attraverso gruppi esperienziali e individuali con la presenza di un didatta.

 

La sfida della terapia integrata è “come possiamo mettere insieme ciò che è simile e ciò che è diverso e creare un approccio più completo alla teoria e alla terapia.” 

– Paul Wachtel on Therapeutic Communication (2012)

Bibliografia essenziale

– Alberti G.G. (2012), L’esperienza correttiva nelle psicoterapie. Un fattore comune di cambiamento, Franco Angeli Editore, Milano;

 

– Alberti G.G. (2016), Psicoterapie integrative, Franco Angeli Editore, Milano;

 

– Alberti G.G. (2020), Teoria e pratica della psicoterapia integrativa, Franco Angeli Editore, Milano;

 

– Gabbard G.O. (2010) Le Psicoterapie. Teorie e modelli d’intervento, Raffello Cortina, Milano;

 

– Wachtel P.L. (1997), Psychoanalysis, Behavior Therapy, and the Relational World, American Psychological Association, Washington

– Greencavage, L. M., Norcross, J.C. (1990), Where are the commonalities among therapeutic common factors? Professional Psychology: Research and Practice. 21 (5), 372-378.

 

– Madera M.R. (a cura di) (2015), Superare i confini, Macchione Editore, Varese;

 

– Madera M.R. (a cura di) (2018), Il flusso dell’integrazione, Macchione Editore, Varese;

 

– Norcross J.C., Popple L.M. (2017), Supervisione in psicoterapia integrata. Elementi essenziali, Sovera Edizioni, Roma